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LA NATURA E I PAESAGGI DELLA CAMARGUE

 

“State cariniiiiiiiiii !” CLICK!! Ed eccoci qui, all’interno del canyon di Roussillon…. Ci siamo messi in posa, Claudia ha coordinato gli accostamenti dei nostri abiti per far sì che la composizione risultasse armoniosa in termini cromatici… sì, sì c’è stata un po’ di battaglia fra due verdi oliva e un grigio-verde che si assomigliano troppo ed era difficili bilanciarli, ma ci siamo riusciti… ed ecco il fatidico CLICK, uno dei tanti che hanno caratterizzato il nostro week end lungo in Camargue.

Ma chi siamo noi? Partiamo dall’Auto 1: Robertino, autista dal piede facile e dall’ottimo scatto, Renato, fedele compagno e amico, Daniele, l’unico a non avere né Nikon e né Canon, e Claudia, solare, solarissima…. Poi, ecco l’equipaggio dell’Auto 1: Massimo, new entry e autista preciso e affidabile, io, navigatore manuale, Mirko-Daniele detto Alberto Angela, e Elisabetta, cassiera e referente.

Comunque sì, avete letto bene: entrambi Auto Uno... perchè è Auto Uno chi è più veloce, chi segue nel dettaglio il programma, chi ha solo fotografi con macchine di marca, chi guida la carovana...insomma, tutti ci sentivamo Auto Uno e va bene così! :-)

Siamo in otto, abbiamo lasciato a casa all'ultimo Antonio e sua moglie, ma di fatto viaggiano con noi, partecipano attivamente ai messaggi di whatsapp, fondamentali per ritrovarsi e comunicare durante i percorsi, e per i dettagli organizzativi... insomma, con il cuore sono venuti in Camargue insieme a noi.

Partenza alle 7 del due giugno, un po' di traffico sulla Costa Azzurra, fra lavori in corso e frequenti barriere autostradali. Arriviamo alla casa di Saint Gilles alle 15, e alle 16 siamo già ad Arles con macchina fotografica, guide, piantine e tanta curiosità. Il meteo ci regala delle fantastiche nuvolette pannose, che rimpiangeremo nei giorni successivi. Passeggiamo per il centro, la cattedrale, l'arena, il locale di Van Gogh... ma alle 19 c'è voglia di raggiungere il mare, e di gustarci un tramonto fotografico. Saint Maries de la Mer non è vicinissima, l'Auto 1 fa una sosta ad una fattoria per tentare di organizzare un'uscita con i famosi cavalli camarguesi sull'acqua.... niente cavalli sull'acqua, li fotografiamo in fattoria. I due equipaggi alla fine si ritrovano a Saint Maries, e concordano, superando qualche difficoltà iniziale, di assistere al tramonto sull'acqua, per aumentare l'effetto nelle fotografie e nei nostri ricordi. Che sia mare o laguna poco importa.... però il tramonto è ben dopo le 21, abbiamo molto tempo per prepararci e scattare.... e il risultato vale l'attesa, ma appena il sole scende scappiamo a cena, fame e stanchezza hanno il sopravvento.

Il giorno dopo alle 8 siamo già tutti pronti e "spigiamati" (cit.) ed ecco la nostra prima colazione, a base di tè, caffè e i biscotti gentilmente offerti da Claudia. Il passaggio in paese alla ricerca di un supermarket per comprare dei panini per il pranzo non è molto proficuo: c'è l'immancabile baguette, vero, ma aver scelto un negozio islamico non ci aiuta sul ripieno del panino.... beh, non facciamoci troppe domande sul contenuto, questo c'è, ora.

Eccoci subito al parco di Point de Gau, i fenicotteri ci attendono. Non ho mai visto fenicotteri così abituati alla presenza umana, si fanno avvicinare e si mettono in posa come delle star... perchè lo sono, ci regalano immagini fantastiche. Il gruppo si sparpaglia, ogni fotografo si gusta gli scorci preferiti... il caldo insiste, niente nuvolette... ci ritroviamo tutti dopo le 14 al bar, a caccia di un po' di refrigerio.

Alle 15, partenza verso il porticciolo dove ci attende la barca sul Piccolo Rodano per le 16.

90 minuti di relax in barca, il paesaggio è interessante e dal battello abbiamo modo di apprezzare una mandria di tori e cavalli camarguesi guidati da una bella Guardiana....

Rientriamo verso la città a caccia del negozio per noleggiare le biciclette. Le vogliamo per raggiungere il faro. I negozi però chiudono alle 18.30 e non abbiamo il tempo, ma ci diciamo che forse è meglio, siamo già sufficientemente cotti.

Cena, e, dopo cena, notturna a Saint Maries.

Raccogliamo le ultime forze per tornare a casa, dove ci attende la doccia e Picasso, il gatto che la padrona di casa ci ha lasciato in affido (?!?).

La mattina dopo, la colazione ha un salto di qualità notevole. Senza nulla togliere ai cortesi e salvavita biscotti di Claudia del giorno prima, questa mattina Robix e Renato vanno a caccia di panetterie e tornano con delle croissant fantastiche!

Il percorso mattutino ci porta verso l'Etang des Vaccares, il cui panorama personalmente mi delude, e poi raggiungiamo il Faro che volevamo vedere il giorno prima. La giornata è calda, cielo terso, niente nuvole.... insomma, siamo un po' sbruciacchiati dal sole.

Raggiungiamo le Salin du Giraud, paesaggio interessante, ma con tutta questa luce e niente nuvole pannose ecco... le immagini perdono di fascino. Però approfittiamo di una fantastica spiegazione che Alberto Angela ci fornisce... e capiamo perchè la loro colorazione è rosa!

A questo punto i due equipaggi si separano. Auto Uno decide di rimanere in zona saline-costa, l'altra Auto Uno decide di assistere alla corrida a Saint Maries. Io dunque ho visto la corrida, che spettacolo di agilità! Dodici toreri, sempre in campo, e otto tori che a turno entrano nell'arena, per uno spettacolo divertente di due ore.

Scopo del gioco è che il torero raccolga la coccarda infilata attorno alla testa del toro. Per far questo, la sfida si svolge in più fasi: all'inizio, il direttore della corrida fa entrare il toro nell'arena, circondata da una barriera di legno alta circa un metro e venti. Il toro gira nel campo, arrabbiato, è il protagonista. Dopo un minuto, parte il tempo e i toreri possono entrare, avvicinarsi al toro, cercare di prendere la coccarda, e scappare... perchè il toro è un toro vero, non ama farsi prendere in giro e insegue chi lo avvicina.... così i toreri agilissimi scappano e saltano fuori dall'arena al di là della staccionata... alle volte saltano arrampicandosi sugli spalti... e via così, a turno... certo, alcuni tori pazzerelli hanno anche voglia di saltar la staccionata a loro volta... e dunque ecco tutti i toreri dentro l'arena, e i guardiani a convincere il toro a rientrare in gara..... così per circa dieci minuti.... poi, tempo scaduto, il toro deve rientrare a casa. Per convincerlo, entrano due tori "telecomandati" che si avviano verso di lui e gentilmente lo invitano a seguirli.... magicamente la corrida termina e si riparte con il toro successivo. Insomma, agilità e corsa, divertente direi.

Da lì ci avviamo ad Aigues Mortes, paese interessante con mura imponenti e un centro storico carino. Passeggiamo e scattiamo, ma durante la cena arriva un acquazzone, e dobbiamo rientrare.

L'altra auto ha passato il pomeriggio in spiaggia e la serata ad Arles, con scatti notturni.

Il giorno dopo, ancora colazione deliziosa a base di croissant e ciambelle, ed eccoci pronti per partire. Tappa a Roussillon, con dei canyon color ocra fantastici! Le sfumature sono tantissime, c'è chi ne percepisce di più e chi di meno, ma il paesaggio merita la sosta, nonostante sia mezzogiorno con il sole a picco.

Veloce pausa pranzo, due passi nel paesello e alle 14 ripartiamo. In realtà non abbiamo voglia di infilarci in autostrada, ci godiamo ancora una panoramica strada statale in Provenza, con campi fioriti, papaveri e vigneti....

Ma è ora di rientrare in Italia.

Alle 20 siamo al Frejus e alle 22.30 a Cernusco.

Stanchi, sì, ma soddisfatti per il bellissimo week end che ci siamo regalati! Alessia

Alessia Comparetti


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